E’ appena arrivato a Nuova Villa Claudia, a Roma, il robot Da Vinci XI, ultimissima tecnologia in fatto di chirurgia robotica urologica; e, insieme al robot, che richiama nel nome e nella forma il genio di Leonardo, il prof. Maurizio Buscarini, nuovo Direttore del reparto di Urologia Robotica della clinica. Dal Tennessee alla Capitale, il prof. ha portato ancora una volta con sé la sua grande e consolidata esperienza in oncologia e chirurgia robotica.

“Dopo due anni molto intensi negli Stati Uniti come professore e direttore della chirurgia oncologica e robotica presso l’University of Tennessee a Memphis, ricomincio la mia attività clinica e di ricerca a Roma – racconta il prof. Buscarini – mantenendo sempre l’insegnamento in uno dei dipartimenti più prestigiosi degli Stati Uniti. Mi dividerò equamente tra Italia e USA per portare anche da noi tutto il know-how acquisito in una carriera costantemente divisa tra due paesi. A Roma la mia attività clinica si svolgerà a Nuova Villa Claudia, mentre la didattica avverrà nella mia università italiana, il Campus Biomedico”.

Dotazioni tecnologie e competenze specialistiche per il nuovo reparto di Urologia Robotica di Nuova Villa Claudia

Nell’era dell’intelligenza artificiale, dell’internet of things e dell’automazione, anche la medicina ha la sua forma hi-tech: la chirurgia robotica. Il robot Da Vinci XI è un sistema avanzatissimo per la chirurgia urologica (e non solo), attraverso il quale è possibile trattare patologie della prostata, tumorali e non, del rene e della vescica con importanti vantaggi per il paziente e per il chirurgo. Ma non bisogna lasciarsi ingannare: a guidare il robot è sempre il chirurgo, con le sue mani, i suoi occhi, la sua esperienza.

Ed ecco che il reparto di urologia robotica presso la Casa di cura Nuova Villa Claudia, recentemente inaugurato grazie all’arrivo del prof. Buscarini e del fidato robot, può vantare, oggi, non solo competenze specialistiche e ultra specialistiche – che vanno dall’urologia all’andrologia fino all’uroginecologia – ma anche una dotazione tecnologica davvero all’avanguardia

Il prof Buscarini ha infatti eseguito, sino ad oggi, oltre 3.500 interventi di robotica ed è proprietario di alcuni brevetti che sono stati incorporati nel robot stesso.

Prof Buscarini, ma che cos’è la chirurgia robotica e come funziona?

Si tratta di una tecnologia all’avanguardia che consente di effettuare interventi complessi con estrema precisione e con una visione in 3D. Il chirurgo opera manovrando un robot a distanza, seduto a una console posta all’interno della sala operatoria, eliminando così il naturale tremore della mano umana.

Parlando di chirurgia robotica, a che punto siamo in ambito urologico?

Oggi la chirurgia robotica è il gold standard in chirurgia, cioè l’eccellenza; in futuro io credo che tutta la chirurgia verrà effettuata utilizzando il robot. Questa tecnologia è, infatti, molto migliorata con il tempo. Unico ostacolo al fatto che il robot non sia ancora presente in tutti gli ospedali e in tutte le strutture sanitarie è il costo elevato, dettato dal fatto che esiste, ancora oggi, un unico produttore a livello mondiale.

Quali interventi è possibile effettuare con il robot?

Il robot può, in sostanza, sostituire tutta la chirurgia tradizionale che si fa anche in laparoscopia; quindi tutti gli interventi oncologici al rene, alla prostata, alla vescica, gran parte della chirurgia generale, ginecologica e di chirurgia ricostruttiva. In urologia, non è possibile intervenire con il robot sulla calcolosi urinaria e su poche altre patologie benigne. Per il resto il robot è molto versatile.

Quali sono i vantaggi della chirurgia robotica per il paziente?

I vantaggi per il paziente sono molteplici:

  • ridotti tempi di ospedalizzazione anche per gli interventi di chirurgia maggiore (solitamente uno o due giorni);
  • mini invasività dell’intervento con ridottissime perdite ematiche;
  • ultra precisione dei movimenti del robot e visione aumentata per il chirurgo di circa 10 volte: caratteristiche che consentono all’urologo di salvaguardare strutture importanti ma molto delicate come, ad esempio, i nervi dell’erezione;
  • eccellenti risultati estetici dell’intervento perché non sono più necessarie le grandi incisioni di un tempo ma solo dei millimetrici fori sull’addome;
  • notevole riduzione del dolore post-operatorio;
  • minore rischio di complicanze;
  • tempi di recupero più rapidi.